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Facciamo il punto sulla Tasi a un mese dal pagamento della I rata
Facciamo il punto sulla Tasi a un mese dal pagamento della I rata
martedì 20 maggio 2014
Facciamo il punto sulla Tasi

Forse non tutti sanno che è fissato per il 16 giugno il pagamento della prima rata della Tasi, la tassa sui servizi indivisibili che, insieme a Imu e Tari, va a comporre la nuova Imposta Unica Comunale.
Nonostante manchi meno di un mese all’appuntamento con l’esborso, solo 900 dei circa 8000 comuni italiani hanno già stabilito le aliquote e la percentuale di ripartizione tra inquilini e proprietari, visto che la scadenza per deliberare è stata prorogata al 31 luglio grazie al decreto Salva Roma.
Come ci si dovrà comportare, quindi, nel caso in cui il proprio comune non abbia deliberato entro la scadenza di giugno?

Chi deve pagarla?

La Tasi è dovuta da chiunque detenga immobili, per qualsiasi uso siano adibiti, quindi sono compresi non solo fabbricati, ma anche aree scoperte e terreni edificabili. Per gli immobili che non sono detenuti direttamente dal proprietario, ma sono concessi in locazione ad inquilini, la legge stabilisce che debba essere pagata da entrambi.

In base alla Legge di Stabilità che ha istituito il tributo, l’inquilino dovrà pagare una quota compresa tra il 10% e il 30% dell’importo dovuto. La percentuale esatta cambia da comune a comune perché viene fissata dal regolamento locale.

Come si calcola?

Visto il meccanismo di calcolo della Tasi si era parlato della possibilità di inviare bollettini precompilati da parte dei comuni. L’idea è però naufragata a Febbraio e l’invio è stato reso solo facoltativo, con la conseguenza che la maggior parte dei contribuenti dovranno utilizzare dei bollettini fai da te.

Nonostante in molti casi il compito spetterà a commercialisti e Caf, può essere utile conoscere come si calcola la Tasi. Per farlo è necessario conoscere innanzitutto la rendita catastale dell’immobile, che si può trovare sull’atto di proprietà, su una visura catastale, o si può cercare tramite l’apposito servizio predisposto dall’Agenzia delle Entrate.

Tale rendita deve essere rivalutata del 5% e poi moltiplicata per un coefficiente che cambia a seconda della destinazione dell’immobile. Si ottiene, in questo modo, la base imponibile.

Supponiamo, ad esempio, di avere un’abitazione con rendita catastale di 1.000 euro. La base imponibile sarà la seguente:
1000 x 1,05 x 160 = 168.000,00 euro.

L’importo così ottenuto dovrà essere moltiplicato per l’aliquota fissata per la Tasi dal comune. Inoltre, come anticipato in precedenza, se l’immobile è occupato da un soggetto diverso dal proprietario, l’importo dovrà essere diviso tra inquilino e proprietario, in base alle percentuali fissate dal Comune.

Il rinvio

Arriva il via libera da parte delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato al rinvio del pagamento della Tasi al 16 ottobre nei Comuni che non hanno ancora deliberato l'aliquota. Le delibere devono essere pubblicate entro il 18 settembre e i comuni devono inviare deliberazioni, esclusivamente in via telematica, entro il 10 settembre.



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